JAMES BACQUE
"Other losses" (versione italiana "Gli altri Lager")
Mursia Editore
Alla fine della seconda guerra mondiale, almeno quattro milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all'aperto, in campi recintati di filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in Germania a opera degli americani nella zona da essi occupata e durò per molti mesi dopo la cessazione delle ostilità. L'esercito francese, che ebbe in consegna circa 630.000 prigionieri dagli americani per utilizzarli come manodopera forzata in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltrattò a tal punto che non è esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti.
Per quanto riguarda i campi americani, non è azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. Per la maggior parte si trattava di soldati della Wehrmacht, arresisi dopo 1'8 maggio 1945, ma fra loro c'erano anche donne, bambini e vecchi. Queste morti furono rubricate come "Altre perdite" ("Other losses") .
L'autore JAMES BACQUE del volume "Other losses" (versione italiana "Gli altri Lager" - Mursia, di cui si consiglia vivamente la lettura) ha intervistato negli anni centinaia dì ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di Parigi, Londra, Coblenza, Washington e Ottawa. È stato in questo efficacemente assistito dallo storico militare statunitense Ernest F. Fìsher, già colonnello dello US Army. Nella sua denuncia egli ha voluto dimostrare come il pubblico e gli ambienti internazionali siano stati ingannati, con pieno coinvolgimento del Dipartimento di Stato americano, dello stesso Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), a sua volta tragicamente ingannato, di una stampa ridotta al silenzio, di una censura inesorabile nei confronti delle pubblicazioni uscite in quel periodo (fino alla deliberata distruzione degli archivi), di ufficiali superiori conniventi o costretti a tacere: preludio alla futura propaganda della guerra fredda che riversò sui sovietici la responsabilità di tutti quei morti. I dati riportati sono tragici, raggelanti. Al lettore il giudizio finale sul materiale offerto e sulla documentazione allegata.
Per quanto riguarda i campi americani, non è azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. Per la maggior parte si trattava di soldati della Wehrmacht, arresisi dopo 1'8 maggio 1945, ma fra loro c'erano anche donne, bambini e vecchi. Queste morti furono rubricate come "Altre perdite" ("Other losses") .
L'autore JAMES BACQUE del volume "Other losses" (versione italiana "Gli altri Lager" - Mursia, di cui si consiglia vivamente la lettura) ha intervistato negli anni centinaia dì ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di Parigi, Londra, Coblenza, Washington e Ottawa. È stato in questo efficacemente assistito dallo storico militare statunitense Ernest F. Fìsher, già colonnello dello US Army. Nella sua denuncia egli ha voluto dimostrare come il pubblico e gli ambienti internazionali siano stati ingannati, con pieno coinvolgimento del Dipartimento di Stato americano, dello stesso Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), a sua volta tragicamente ingannato, di una stampa ridotta al silenzio, di una censura inesorabile nei confronti delle pubblicazioni uscite in quel periodo (fino alla deliberata distruzione degli archivi), di ufficiali superiori conniventi o costretti a tacere: preludio alla futura propaganda della guerra fredda che riversò sui sovietici la responsabilità di tutti quei morti. I dati riportati sono tragici, raggelanti. Al lettore il giudizio finale sul materiale offerto e sulla documentazione allegata.
Alcuni eventi di rilievo:
10 marzo 1945: Eisenhower firma un ordine criminale che crea il mortale status DEF (Disarmed Enemy Forces) intendendo, con una diversa definizione di comodo, eludere (ma, al contrario, violandola spudoratamente) la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei Prigionieri di Guerra (Prisoners of War o POW). Affermò poi, ipocritamente, in un discorso a Parigi, che gli Stati Uniti avrebbero osservato la Convenzione di Ginevra.
Aprile 1945: il CCS (Combined Chiefs of Staff) approva lo status DEF per i prigionieri in mano americana; gli inglesi rifiutano di fare lo stesso, il gen. Americano Littlejohn riduce le razioni dei prigionieri.
8 maggio 1945: la Germania s'arrende. Gli Stati Uniti tolgono alla Svizzera il ruolo di protecting power per i prigionieri tedeschi, contravvenendo alla Convenzione di Ginevra. Eisenhower dice a Churchill che ha ridotto le razioni dei prigionieri e che può ridurle ancora. Patton rilascia rapidamente prigionieri; Eisenhower ordina ai suoi generali di smettere il rilascio di prigionieri. Le razioni vengono ulteriormente ridotte.
Giugno 1945: il generale Lee contesta duramente i dati sbagliati dei prigionieri che vengono comunicati dal HQ di Eisenhower (2 giugno). Littlejohn si lamenta di non poter nutrire i prigionieri, ora circa 4.000.000. Molti prigionieri vengono trasferiti segretamente al mortale status DEF senza cibo o riparo. Viene proibito ai civili tedeschi di nutrire i prigionieri. Gli stessi civili incominciano a patire la fame. L'ICRC (Croce Rossa Internazionale) tenta di spedire cibo in Germania, ma i treni vengono rispediti indietro dall'US Armv. Il primo ministro del Canada, King, protesta perché viene tolta ai prigionieri tedeschi la protezione della Convenzione di Ginevra. II Foreign Office inglese lo fa tacere.
Luglio 1945: molti prigionieri vengono trasferiti, in fin di vita, dalla US Army all'esercito francese. Il capitano Julien dice che un campo americano sembra Buchenwald.
Agosto 1945: un ordine firmato Eisenhower assegna tutti i rimanenti POW al letale status DEF. La percentuale di morte aumenta immediatamente. Il generale Littlejohn si lamenta, scrivendo a Eisenhower che 1.550.000 persone che avrebbero dovuto avere le razioni dell'esercito americano, non ricevevano niente. L'ICRC é costretto a rendere il cibo ai donatori, perché non le viene permesso di spedirlo in Germania.
Settembre 1945: Jean Pierre Pradervand dell'ICRC dice a De Gaulle che un terzo dei prigionieri in mano ai francesi. ricevuti dall'esercito americano, morirà presto se non riceverti rapidamente aiuti. I giornali francesi riportano la storia di Pradervand. Eisenhower e il generale Smith negano ogni responsabilità americana. II " New York Times " riporta cattive condizioni in campi francesi, niente sui campi americani visitati recentemente dal famoso giornalista Drew Middleton.
10 ottobre 1945: Littlejohn scrive un rapporto a Eisenhower sottolineando il surplus di cibo nell'esercito americano e suggerisce di rimandarlo negli Stati Uniti.
1945-46. Gli Stati Uniti riducono quasi a zero, entro la fine del 1946, il numero di prigionieri tenuti in custodia. 1 francesi continuano a tenerne centinaia di migliaia fino a tutto il 1946, riducendone il numero gradualmente a zero verso il 1949.
1947 - anni '50. Molti documenti americani dei campi di prigionia vengono distrutti. I tedeschi stabiliscono che piú di 1.700.000 soldati, vivi alla fine della guerra, non sono mai ritornati a casa. Tutti gli Alleati negano responsabilità; gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Francia accusano la Russia di atrocità nei campi.
Anni '60-1972. II Ministero degli Esteri della Germania occidentale, sorto Willy Brandt, sovvenziona libri che negano atrocità nei campi americani. Senatori americani accusano i russi di atrocità, ma non dicono niente dei campi americani.
Anni '80. L'ICRC rifiuta di rilasciare documenti essenziali ai ricercatori che stanno lavorando sui campì americani e francesi e afferma di non conoscere Pradervand, che era il suo capo delegazione in Francia. L'ICRC consente invece ad altri due ricercatori di accedere agli archivi per cercare materiale sui campi nazisti. Il Ministero della Difesa inglese rifiuta di rilasciare all'autore l'importante rapporto Phillimore, nonostante la richiesta fatta da un funzionario governativo inglese. Willy Brandt rifiuta di discutere il suo ruolo nell'aver censurato le informazioni e sovvenzionato libri che nascondono le atrocità americane.
UMORISMO MACABRO
Aneddoto di Teheran citato da WINSTON S. CHURCHILL, Closing the Ring, vol. 5 di The History, of the Second World War (Boston. Houghton Mifflin, 1951), p. 330; e da ELLIOTT ROOSEVELT, As He Saw It, (New York, Duell Sloan and Pierce, 1946), p. 190.
Durante il convegno di Teheran, intrattenendo a cena gli ospiti nella ambasciata sovietica, il maresciallo Josef Stalin disse che voleva mettere assieme dopo la guerra cinquantamila ufficiali tedeschi e fucilarli. Winston Churchill s'infuriò violentemente. " Preferirei essere portato fuori nel giardino subito per essere fucilato io stesso, piuttosto che macchiare il mio onore e quello del mio paese con una simile infamia " disse con veemenza. Franklin Roosevelt, vedendo crescere l'animosità tra i due ex nemici, suggerì con leggerezza di trovare un compromesso, fucilando 49.000 prigionieri. Stalin, che era l'ospite di questo importante incontro con i suoi due potenti alleati, fece diplomaticamente un sondaggio tra i nove uomini presenti a tavola. Elliott Roosevelt, figlio del presidente e generale di brigata nell'esercito degli Stati Uniti, rispose con un brindisi alla morte di " non solo cinquantamila... ma anche di altre centinaia di migliaia di nazisti ". Churchill, sbalordito, lo udí aggiungere " e sono sicuro che l'esercito degli Stati Uniti sarà ben d'accordo ". Entusiasta, Stalin abbracciò il giovane Roosevelt proponendo di brindare alla morte dei tedeschi.
Churchill esplose e gridò a Elliott Roosevelt: " Ma sai quello che stai dicendo? Come osi dire una cosa simile? ".
Churchill non credette, né allora né dopo, che " non vi fossero intenzioni serie nascoste dietro le loro parole ". Churchill` e Roosevelt non potevano dubitare che Stalin intendesse dire quello che aveva detto, perché Churchill aveva già informato Roosevelt delle conclusioni d'un tribunale internazionale a Katyn, in Polonia, che aveva accertato che, nel 1940, i russi avevano massacrato molte migliaia di ufficiali dell'esercito polacco dopo che s'erano arresi. L'Unione Sovietica, grazie ad un patto scellerato con Hitler, attaccò la Polonia nel 1939.
La documentazione fotografica mostra campi di concentramento senza ricoveri in violazione dei trattati internazionali per il trattamento dei prigionieri di guerra. Chi, a ragione e per senso di umana solidarietà, sbalordisce inorridito alla vista di filmati che mostrano baracche con file di letti a castello dei lager tedeschi, dovrebbe guardare queste foto dove prigionieri di guerra tedeschi furono lasciati deliberatamente all'addiaccio e con cibo insufficiente (cibo immangiabile per sole 600 cal. al giorno contro le 2.000 prescritte). Questo per ordine del generale "Ike" Eisenhower, considerato un eroe di guerra americano. Il trattamento duro di questi prigionieri, innocenti vittime di una vendetta per colpe certamente non loro, costò la vita, nel breve periodo di soli sei mesi, a oltre un milione di giovani tedeschi di vent'anni, rei solo di aver combattuto valorosamente. Nessuna assistenza sanitaria, fucilate a chi si avvicinava ai reticolati per implorare pane dai pochi civili che osavano avvicinarsi al campo nella speranza di avere notizie di propri congiunti oppure solo perché mossi a pietà. Anche questo é parte della storia della "liberazione"!
Gli archivi americani hanno tenuto segreti i documenti e molti sono stati distrutti fin dagli anni '50. Su detti documenti, i prigionieri deceduti furono indicati come "other losses" (altre perdite). Per poter aggirare le convenzioni di Ginevra, sempre per ordine di Eisenhower, i prigionieri non furono considerati "prigionieri di guerra" (P.O.W.) ma "disarmed enemy forces" (D.E.F.)! Quando si dice il genio militare di Eisenhower!
http://www.isses.it/bacque.htm
10 marzo 1945: Eisenhower firma un ordine criminale che crea il mortale status DEF (Disarmed Enemy Forces) intendendo, con una diversa definizione di comodo, eludere (ma, al contrario, violandola spudoratamente) la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei Prigionieri di Guerra (Prisoners of War o POW). Affermò poi, ipocritamente, in un discorso a Parigi, che gli Stati Uniti avrebbero osservato la Convenzione di Ginevra.
Aprile 1945: il CCS (Combined Chiefs of Staff) approva lo status DEF per i prigionieri in mano americana; gli inglesi rifiutano di fare lo stesso, il gen. Americano Littlejohn riduce le razioni dei prigionieri.
8 maggio 1945: la Germania s'arrende. Gli Stati Uniti tolgono alla Svizzera il ruolo di protecting power per i prigionieri tedeschi, contravvenendo alla Convenzione di Ginevra. Eisenhower dice a Churchill che ha ridotto le razioni dei prigionieri e che può ridurle ancora. Patton rilascia rapidamente prigionieri; Eisenhower ordina ai suoi generali di smettere il rilascio di prigionieri. Le razioni vengono ulteriormente ridotte.
Giugno 1945: il generale Lee contesta duramente i dati sbagliati dei prigionieri che vengono comunicati dal HQ di Eisenhower (2 giugno). Littlejohn si lamenta di non poter nutrire i prigionieri, ora circa 4.000.000. Molti prigionieri vengono trasferiti segretamente al mortale status DEF senza cibo o riparo. Viene proibito ai civili tedeschi di nutrire i prigionieri. Gli stessi civili incominciano a patire la fame. L'ICRC (Croce Rossa Internazionale) tenta di spedire cibo in Germania, ma i treni vengono rispediti indietro dall'US Armv. Il primo ministro del Canada, King, protesta perché viene tolta ai prigionieri tedeschi la protezione della Convenzione di Ginevra. II Foreign Office inglese lo fa tacere.
Luglio 1945: molti prigionieri vengono trasferiti, in fin di vita, dalla US Army all'esercito francese. Il capitano Julien dice che un campo americano sembra Buchenwald.
Agosto 1945: un ordine firmato Eisenhower assegna tutti i rimanenti POW al letale status DEF. La percentuale di morte aumenta immediatamente. Il generale Littlejohn si lamenta, scrivendo a Eisenhower che 1.550.000 persone che avrebbero dovuto avere le razioni dell'esercito americano, non ricevevano niente. L'ICRC é costretto a rendere il cibo ai donatori, perché non le viene permesso di spedirlo in Germania.
Settembre 1945: Jean Pierre Pradervand dell'ICRC dice a De Gaulle che un terzo dei prigionieri in mano ai francesi. ricevuti dall'esercito americano, morirà presto se non riceverti rapidamente aiuti. I giornali francesi riportano la storia di Pradervand. Eisenhower e il generale Smith negano ogni responsabilità americana. II " New York Times " riporta cattive condizioni in campi francesi, niente sui campi americani visitati recentemente dal famoso giornalista Drew Middleton.
10 ottobre 1945: Littlejohn scrive un rapporto a Eisenhower sottolineando il surplus di cibo nell'esercito americano e suggerisce di rimandarlo negli Stati Uniti.
1945-46. Gli Stati Uniti riducono quasi a zero, entro la fine del 1946, il numero di prigionieri tenuti in custodia. 1 francesi continuano a tenerne centinaia di migliaia fino a tutto il 1946, riducendone il numero gradualmente a zero verso il 1949.
1947 - anni '50. Molti documenti americani dei campi di prigionia vengono distrutti. I tedeschi stabiliscono che piú di 1.700.000 soldati, vivi alla fine della guerra, non sono mai ritornati a casa. Tutti gli Alleati negano responsabilità; gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Francia accusano la Russia di atrocità nei campi.
Anni '60-1972. II Ministero degli Esteri della Germania occidentale, sorto Willy Brandt, sovvenziona libri che negano atrocità nei campi americani. Senatori americani accusano i russi di atrocità, ma non dicono niente dei campi americani.
Anni '80. L'ICRC rifiuta di rilasciare documenti essenziali ai ricercatori che stanno lavorando sui campì americani e francesi e afferma di non conoscere Pradervand, che era il suo capo delegazione in Francia. L'ICRC consente invece ad altri due ricercatori di accedere agli archivi per cercare materiale sui campi nazisti. Il Ministero della Difesa inglese rifiuta di rilasciare all'autore l'importante rapporto Phillimore, nonostante la richiesta fatta da un funzionario governativo inglese. Willy Brandt rifiuta di discutere il suo ruolo nell'aver censurato le informazioni e sovvenzionato libri che nascondono le atrocità americane.
UMORISMO MACABRO
Aneddoto di Teheran citato da WINSTON S. CHURCHILL, Closing the Ring, vol. 5 di The History, of the Second World War (Boston. Houghton Mifflin, 1951), p. 330; e da ELLIOTT ROOSEVELT, As He Saw It, (New York, Duell Sloan and Pierce, 1946), p. 190.
Durante il convegno di Teheran, intrattenendo a cena gli ospiti nella ambasciata sovietica, il maresciallo Josef Stalin disse che voleva mettere assieme dopo la guerra cinquantamila ufficiali tedeschi e fucilarli. Winston Churchill s'infuriò violentemente. " Preferirei essere portato fuori nel giardino subito per essere fucilato io stesso, piuttosto che macchiare il mio onore e quello del mio paese con una simile infamia " disse con veemenza. Franklin Roosevelt, vedendo crescere l'animosità tra i due ex nemici, suggerì con leggerezza di trovare un compromesso, fucilando 49.000 prigionieri. Stalin, che era l'ospite di questo importante incontro con i suoi due potenti alleati, fece diplomaticamente un sondaggio tra i nove uomini presenti a tavola. Elliott Roosevelt, figlio del presidente e generale di brigata nell'esercito degli Stati Uniti, rispose con un brindisi alla morte di " non solo cinquantamila... ma anche di altre centinaia di migliaia di nazisti ". Churchill, sbalordito, lo udí aggiungere " e sono sicuro che l'esercito degli Stati Uniti sarà ben d'accordo ". Entusiasta, Stalin abbracciò il giovane Roosevelt proponendo di brindare alla morte dei tedeschi.
Churchill esplose e gridò a Elliott Roosevelt: " Ma sai quello che stai dicendo? Come osi dire una cosa simile? ".
Churchill non credette, né allora né dopo, che " non vi fossero intenzioni serie nascoste dietro le loro parole ". Churchill` e Roosevelt non potevano dubitare che Stalin intendesse dire quello che aveva detto, perché Churchill aveva già informato Roosevelt delle conclusioni d'un tribunale internazionale a Katyn, in Polonia, che aveva accertato che, nel 1940, i russi avevano massacrato molte migliaia di ufficiali dell'esercito polacco dopo che s'erano arresi. L'Unione Sovietica, grazie ad un patto scellerato con Hitler, attaccò la Polonia nel 1939.
La documentazione fotografica mostra campi di concentramento senza ricoveri in violazione dei trattati internazionali per il trattamento dei prigionieri di guerra. Chi, a ragione e per senso di umana solidarietà, sbalordisce inorridito alla vista di filmati che mostrano baracche con file di letti a castello dei lager tedeschi, dovrebbe guardare queste foto dove prigionieri di guerra tedeschi furono lasciati deliberatamente all'addiaccio e con cibo insufficiente (cibo immangiabile per sole 600 cal. al giorno contro le 2.000 prescritte). Questo per ordine del generale "Ike" Eisenhower, considerato un eroe di guerra americano. Il trattamento duro di questi prigionieri, innocenti vittime di una vendetta per colpe certamente non loro, costò la vita, nel breve periodo di soli sei mesi, a oltre un milione di giovani tedeschi di vent'anni, rei solo di aver combattuto valorosamente. Nessuna assistenza sanitaria, fucilate a chi si avvicinava ai reticolati per implorare pane dai pochi civili che osavano avvicinarsi al campo nella speranza di avere notizie di propri congiunti oppure solo perché mossi a pietà. Anche questo é parte della storia della "liberazione"!
Gli archivi americani hanno tenuto segreti i documenti e molti sono stati distrutti fin dagli anni '50. Su detti documenti, i prigionieri deceduti furono indicati come "other losses" (altre perdite). Per poter aggirare le convenzioni di Ginevra, sempre per ordine di Eisenhower, i prigionieri non furono considerati "prigionieri di guerra" (P.O.W.) ma "disarmed enemy forces" (D.E.F.)! Quando si dice il genio militare di Eisenhower!
http://www.isses.it/bacque.htm
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