mercoledì 26 giugno 2013

Fuori la verità sulle ingerenze dei servizi segreti occidentali

Stragismo e strategia della tensione.
Troppi misteri, troppe rimozioni “di Stato”...

di: Maurizio Barozzi

Chi segue le mie ricostruzioni storiche avrà notato che spesso esterno certi apprezzamenti, consiglio testi e a volte recensisco i lavori di alcuni validi autori che hanno fatto serie a approfondite ricerche sullo stragismo e la strategia della tensione.

Tra le altre, in particolare, ho segnalato le ricerche storiche di:
G. Casarrubea e M. Cereghino: Lupara Nera, Ed. Bompiani 2009;
S. Flamigni: La tela del ragno, Ed. Kaos 2003;
R. Priore, G. Fasanella: Intrigo Internazionale, Ed. Chiarelettere, 2010;
G. Fasanella, M. Cereghino: Il Golpe inglese, Ed. Chiarelettere, 2011.
Ma soprattutto, avendoli ritenuti molto obiettivi e validi:
F. Imposimato: La Repubblica delle stragi impunite, Ed. New Company 2013;
S. Limiti: Doppio Livello, Ed. Chiarelettere 2013;
S. Limiti: L’Anello della Repubblica, Ed. Chiarelettere 2009;
A. Giannuli: Strategie della tensione, Nuova Inziativa Ed. 2005;
A. Giannuli: Il Noto Servizio, Andreotti e il caso Moro, Ed. Marco Tropea 2011.

Pur tuttavia, rendendomi conto che il quadro storico, da questi autori ricostruito, seppur veritiero non risulta totalmente esaustivo ed anzi in alcuni casi, appariva “deviante”, con un altro apposito articolo facevo notare che forse un limite, in questi autori, era quello di essere “interni” al sistema, professionisti, spesso tra l’altro con amicizie in ambiti politici di “sinistra”, che finiscono per subire troppi limiti e condizionamenti.

Già Vincenzo Vinciguerra, con perfetta lungimiranza e acume indagativo, aveva dimostrato come molti magistrati che sono stati celebrati dalle cronache e su certe indagini ci hanno anche costruito carriere politiche, in realtà avevano finito per produrre solo spezzoni di verità ed anzi spesso hanno fatto deviare le loro risultanze verso verità “politicamente” di comodo, come, per esempio, le ridicole “verità” da dar da bere ad una opinione pubblica “alla buona”, circa “Servizi deviati” o “infedeli” e altrettante “massonerie deviate” quali responsabili dello stragismo. Come dire: il contrario della verità.
Ma del resto questo Stato, subordinato al sistema Atlantico, sullo stragismo è evidente che non può totalmente incolpare sè stesso.
Tornando comunque a questi autori, abbiamo apprezzato le loro ricerche, le documentazioni fornite e lo smascheramento di tante trame e il ruolo di tanti personaggi.

Dal capo dell’Oss, James, J. Angleton, a Umberto Federico D’Amato, vari generali dei nostri Servizi, gruppi politici come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, le vicende del principe Borghese, i coinvolgimenti di tanti esponenti del partito di Almirante, le ingerenze e le trame delle Intelligence Atlantiche, della P2, e così via.
Tutti testi, ripetiamo, tra i più seri in circolazione e che, almeno in parte hanno anche permesso di superare le accennate verità di comodo sui Servizi e le Massonerie “deviate”.

Tuttavia, ed ecco qui i dubbi che vengo ad avanzare, questi autori hanno totalmente omesso di indagare e ricostruire certe vicende che riguardano da vicino una vasta area di sinistra e parte del vecchio Pci, quella a nostro avviso controllata dalle centrali occidentali.

Analogamente non comprendiamo come questi autori non tirino certe conclusioni, a proposito del “cui prodest”, per cui 20 anni di stragismo non hanno affatto prodotto regimi reazionari o colpi di stato alla “vogliamo i colonnelli”, ma hanno invece trasformato il paese in senso progressista e modernista, hanno imposto un adeguamento delle nostre Istituzioni alle consuetudini istituzionali dell’Occidente, hanno liquidato partiti organizzati su tradizioni sociali o ideologiche (anche se false ed ipocrite), per sostituirli con “botteghe” in fotocopia, per imporre, senza alcuna preclusione politica, nelle stanze di governo “tecnici”, del mondo bancario, esattamente come lo desiderava da tempo la globalizzazione mondialista. E da ultimo, ma non per ultimo, come il nostro paese ha finito per perdere ogni pur minimo spazio di sovranità nazionale, fino a subire la presenza di 113 basi, anche nucleari Nato, tutte sotto controllo straniero ed essere portato in giro per il mondo a fare guerre di interesse Occidentale. Altro che “fanfascismo”, Gelli P2 e “Stato forte”, è scaturito da 20 anni di stragismo smascherato nelle sue “trame nere” e con l’avvento della Seconda Repubblica!

Se permettete, i conti, a carico della strategia della tensione, non tornano.
Oltretutto c’è tutto un buco, nelle indagini di questi celebri autori, che lascia perplessi e sospettosi.

In particolare manca totalmente una indagine approfondita sul ruolo, molto importante, giocato in Italia, durane la guerra e con strascichi nel dopoguerra, dai servizi occidentali, in particolare quelli britannici che manipolarono sapientemente anche una certa aerea comunista. Non è vero che il Pci era totalmente subordinato a Mosca, perchè è anche vero che i Servizi Occidentali lo controllavano adeguatamente.

Ora si dà il caso, che questi autori ci hanno fatto conoscere, con tanto di documentazioni, come il famoso J. J. Angleton si mise in tasca il neofascismo del dopoguerra, ma nulla hanno fatto sapere sull’importantissimo ruolo, per esempio, del cosiddetto “Col. inglese” Ralph Merril, alias Renato Mieli, ebreo di Alessandria d’Egitto, che si dice fondò l’Ansa, nel 1949, divenne direttore dell’Unità, quindi venne a Roma a dirigere la Sezione Esteri del Pci.

E’ il padre di Paolo Mieli, giornalista e direttore di importanti quotidiani, passato per il gruppo antagonista comunista Potere Operaio e da alcuni definito, come il Ralph Merril junior, interessato, da “inglese” quale egli sostanzialmente viene considerato, a tenere l’Italia in permanente inferiorità e sudditanza al sistema Occidentale anglofilo (vedesi: Gianni Caroli: Sgridare nuora perchè suocera intenda, http://www.napolibera.eu/, reperibile anche in: http://marcotravaglio.mastertopforum.net/-vp39215.html).

Questo Ralph Merril, Capt. del Pwb, Warfare Psycological Branch, finanziò, organizzò e protesse in Italia, durante la guerra, le organizzazioni comuniste e tutto un certo spionaggio, impegnate nella lotta al fascismo.

Quindi è evidente che Oss americano e Soe britannico, giocarono su più tavoli, Vaticano compreso, per stendere una tela di ragno dalla quale il nostro paese non si sarebbe mai più liberato: non lavoravano certo per favorire il comunismo, queste Intelligence, ma ad esclusivo vantaggio anglo americano.

A Napoli, per esempio, ci racconta Maurizio Valenzi, ex sindaco comunista di Napoli, nel suo: “Confesso che mi sono divertito”, Pironti Ed. 2008, come il controspionaggio britannico approntò, prima del ritorno in Italia di Togliatti, le basi clandestine e i finanziamenti per i comunisti.

Orbene vorremmo sapere se questi connubi proseguirono nel dopoguerra, e se arrivarono fino al periodo della strategia della tensione.

Si da il caso però che questi autori, da me citati, ci hanno pur detto qualcosa, per esempio, sulla etero direzione delle Brigate Rosse morettiane, la scuola parigina della Hyperion, crocevia di Servizi di mezza Europa, ma su tanti altri aspetti hanno taciuto.

Sul fronte del neofascismo balordo e colluso con gli Atlantici, centinaia di inchieste e fiumi di inchiostro. A sinistra, invece, poco o nulla, se non addirittura superficiali inchieste di scarso interesse circa interferenze delle centrali dell’Est, quando poi sappiamo bene che, per esempio, il capo per tanti anni della Stasi, il servizio segreto della Germania comunista, l’israelita Markus Wolf, del quale si dice che aiutava la RAF tedesca, da a pensare se veramente lavorava in un ottica sovietica, o invece in tutt’altre direzioni, visto il ruolo giocato dalla RAF nella eliminazione di personaggi scomodi al mondo bancario e all’Alta Finanza.

Non parliamo poi di certi sospetti e primi abbozzi di indagini che segnalavano Aldo Moro ucciso in una prigione ubicata nel ghetto ebraico di Roma, dove potrebbe esservi stato portato, magari dopo un passaggio di consegne negli ultimi giorni di vita. Ed è inutile segnalare che in quella zona, nulla sfugge o passa inosservato ai servizi israeliani.

Ebbene, oltre a Sergio Flamigni che, a onor del vero, pur in queste ricerche si è impegnato seriamente, tutti gli altri autori perchè tacciono o esprimono al massimo qualche informazione en passant?
Come vedesi il filo sottile e occulto che abbraccia la “strategia della tensione” parte da lontano e arriva ancora più lontano, incrocia vasti ambienti politici e terroristici eterogenei, ma principalmente, questo filo, è tenuto dalle salde mani Occidentali.

Ed a proposito della influenza “Occidentale” nella politica italiana, anche quella di stampo comunista, abbiamo anche un altra domanda: quando ci verrà ricostruita in tutti i suoi particolari la storia del cosiddetto “clan dei Berlinguer” e associati sardi, a iniziare dal loro “capostipite” Mario, nel 1944 Alto Commissariato ai Crimini di Guerra su disposizioni Alleate per finire al figlio Enrico, smantellatore del Pci togliattiano?

Vorremmo, per esempio sapere, se potrebbe rispondere al vero che egli faceva parte di una massoneria periferica, quella di Sassari, ovviamente sabauda: “Un gruppo di latifondisti che si erano riconvertiti alla finanza proprio attraverso l’ Istituto Mobiliare Italiano, la banca addetta a drenare capitali dalla rendita agricola verso gli impieghi industriali in favore del Piemonte. La nascita dell’ IRI, guidata dal ‘confratello’ Alberto Beneduce, peraltro meritevolissimo di ogni lode, con le necessità pubblica di sottoscrivere debito per la ricostruzione stessa, fu la Grande Occasione per questi ras-feudatari sottoscrittori di larghissime fette di Debito Pubblico, di lanciarsi in politica….
Il nucleo era costituito dai clan tribali: Segni, Berlinguer e Siglienti, stretti ulteriormente fra di loro attraverso numerosi matrimoni endogàmici. Il valvassino Cossìga ... giunse solo dopo, di ‘inferiore’ appartenenza natale. Questi clan parentali di affaristi-‘puri’, se da una parte lucravano grandemente sul Fascio, dall’ altro ne temevano una Riforma Agraria tipo Paludi Pontine, che li espropriasse dei loro privilegi feudal-massonici”...

Tra questi il più importante, il Commissariato ai Crimini di Guerra, fu scelto un ‘bidello dell’ IMI’, cosiddetto proprio da Togliatti in una lettera a Mauro Scoccimarro. Un sassaro-catalano Azzeccarbugli, che aveva da far dimenticare le compromissioni, col Regime, proprio di suo cognato Siglienti, che dell’ IMI stesso era stato proprio il Presidente… il suo nome era Mario Berlinguer, un grembiulino di quart’ ordine. Però spregiudicato e cinico, e necessariamente ‘pronto a tutto’ pur di sfruttare il momento propizio (vedesi Pompeo Ingravallo: Togliatti liquidò Berlinguer, reperibile in: http://fncrsi.altervista.org/Togliatti_liquido_Berlinguer.htm).

Comunque stiano le cose, stiamo parlando di un gruppo umano e politico di grande incidenza nella storia del nostro paese, un gruppo che, a quanto si dice, Palmiro Togliatti con il suo senso del partito e dello Stato, aveva sempre cercato di emarginare, ma che poi, dopo la sua morte, è straripato nel Pci e si è anche assunto il compito di occidentalizzalo, aprendo la strada a quella che poi è stata la fine politica e ideologica di questo partito, stravolto dalle ideologie neoradicali ed oggi divenuto una “cosa” informe di stampo “liberal”.
Storie e vicende di questi “cugini”, per censo, luogo e magari per matrimoni endogamici, che varrebbe la pena di approfondire, con quella dei Segni, dei Pintor, dei Cossiga, dei Manconi (sassarese, sociologo e critico musicale, già di Lotta Continua e sposatosi con Bianca Berlinguer, giornalista figlia di Enrico), le vicende del Manifesto, e così via, per cercare almeno di capire fin dove potevano arrivare eventuali condizionamenti “Occidentali” anche su presunti comunisti.
Potremmo trovarci in presenza di semplici dicerie, ma a nostro avviso il controllo Atlantico del nostro paese, non è passato solo attraverso l’area della destra neofascista.

Ma, a proposito di Lotta continua, quanti “strani” personaggi troviamo nella genesi di questo movimento che sembra proprio l’esatta realizzazione di quei movimenti antagonisti prefigurati dalle strategie statunitensi dette “Chaos” e di cui troviamo forti sospetti di ingerenze della Cia. A quando ci faranno leggere una approfondita indagine su Lotta Continua, un movimento che ha visto tra i suoi dirigenti Adriano Sofri, il quale ha pubblicamente raccontato che il capo dei famigerati AA.RR., U. Federico D’Amato, venne un giorno a casa sua a proporgli di assassinare dei militanti comunisti combattenti?
Non dubitiamo sul rifiuto oppostogli da Sofri, però mettetela come volete, ma a noi spontaneo ci viene a pensare, che se D’Amato, che di certo non era uno sprovveduto, arrivò ad avanzare tali compromettenti proposte, doveva ben sapere con chi stava parlando.
E sempre per Lotta Continua a quando avremo la “verità” sull’omicidio del commissario Calabresi, legato a quello di Feltrinelli, o dobbiamo accontentarci delle “rivelazioni”, a “corda limitata e controllata”, del pentito Marino?
E i traffici all’Est di Feltrinelli, apparentemente con ambienti comunisti cecoslovacchi, ecc., ma in realtà inquinati dalla presenza delle massonerie di mezza Europa orientale?

Per concludere, chiedevo ad un profondo conoscente di tanti lati oscuri della nostra triste storia: come mai che scrittori seri, che non ho difficoltà a considerare onesti, non hanno mai speso una parola su queste importanti ricerche, gettando solo sulle spalle di ignobili organizzazioni di destra, tutto il peso dell’asservimento alle centrali Atlantiche?
Mi ha risposto che a parte alcuni condizionamenti che nella editoria possono esserci da parte dell’Alta Massoneria, bisogna anche stare molto attenti a certe “verità” che pur emergono da queste inchieste e da questa letteratura, sostanzialmente embedded.
Per esempio, mi diceva, quando uscì il libro: “Il golpe inglese”, chissà, forse in parte tratto anche da 'NapoLibera' (Sito che ha prodotto molte documentazioni su certi risvolti della presenza dei Servizi inglesi in Italia e i loro complici), si potrebbe anche sospettare che tutte queste informazioni siano uscite fuori proprio allo scopo di limitarne le rivelazioni 'impadronendosene'. “Mi accorsi [però, egli ha aggiunto] senza neppure leggerlo, già dall' Indice dei Nomi... che era assente 'il cervello' dello spionaggio anglofilo in Italia, Renato Mieli, che era stato il “capo” di Mario Berlinguer già da Roma Liberata-1944... ovvero il capt. Ralph Merrill del PWB”.
E concludeva affermando questa che, nel nostro caso, se fosse vera, sarebbe una sconvolgente verità:

“Dire tutti i fatti, ma tacerne i responsabili, può anche essere una maniera più abile di depistare senza tacere”.

Ci auguriamo che i più avveduti e bravi autori da noi citati vogliano smentire questo sospetto e ci facciano anche conoscere le loro ricerche in merito al ruolo svolto dalle centrali Occidentali, statunitensi e britanniche, senza dimenticare il Mossad, nella vasta area della sinistra.

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